Napoli, 27 luglio 2012 – I litiganti s’erano fatti da parte da tempo. Vincenzo Cuomo e Livio Falcone c’erano, ma solo per contribuire ad eleggere il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico. Tutto negli annunci: si riparte da Gino Cimmino. L’uomo del Vesuviano che fino a ieri è stato anima e regia congresso è oggi l’eletto. 11.602 i votanti che, conti alla mano, fanno più o meno il 60% degli iscritti al Pd: ed inevitabile plebiscito per il candidato unico, che ha avuto un consenso di 10.965 voti. La proclamazione al primo dei due giorni di congresso alla Mostra d’Oltremare. Congresso nel quale hanno fatto capolino volti nuovi e grandi vecchi. Dove la benedizione al neoeletto la dà per primo il segretario regionale di nuovo corso, quell’Enzo Amendola che rimarca l’inizio della svolta, ma dove i riflettori puntano su un Bassolino in piena forma che pare aver archiviato malori e corsie d’ospedale. “Una giornata bellissima” è l’incipit del Cimmino pensiero, che nelle sue parole attraversa la fase nuova che riparte già dalle “tante persone presenti all’Assemblea e interessate al cambiamento che il partito può dare a Napoli e all’Italia” un biglietto da visita importante “del nuovo Partito democratico”, che lavorerà “per produrre proposte necessarie per ridare forza e vitalita’ a questa citta’ e alla sua area metropolitana, a cominciare dal lavoro e dalla precarieta’ che riguarda i giovani”. Per approdare, inevitabilmente, ai rapporti con l’amministrazione De Magistris, a cui Cimmino promette: “Avrà il nostro contributo dal nostro punto di vista”. Punto di vista speculare, quasi una eco, nelle parole del presidente uscente, Massimiliano Manfredi.
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